15.1.12

Averci l'età

Ho venticinque anni e ne dimostro un po' di meno. Lo so. Saranno i capelli che porto, saranno i retaggi della mia splendida infanzia (prolungata finché mi è stato possibile), resta il fatto che io dimostro qualche anno di meno. La cosa salta puntualmente fuori quando mi imbatto in qualcuno che non conosce la mia età. Non molti giorni fa, ad esempio, è successo di nuovo: alla reception di un palazzo dove ho fatto una consegna mi hanno chiesto quanti anni ho. "Venticinque." ("Perché diavolo me lo stai chiedendo", pensavo.) "Ah. Te ne avrei dati diciannove, hai il viso molto giovane."
Diciannove. Onesto.

Il top per me è stato quando tre anni fa me ne sono stati dati quindici. Avevo accompagnato in banca mia nonna, e per qualche bega burocratica serviva una firma di una persona in più e mia nonna indica all'impiegata me, accomodata su un divanetto nell'area di attesa. L'impiegata guarda con tenerezza mia nonna: "Ma è già maggiorenne? Sennò non può firmare." Mia nonna che dice: "Ha preso la laurea triennale il mese scorso." L'impiegata che avrebbe fatto una figura migliore se non avesse ribattuto rivolta verso di me, che nel frattempo mi ero avvicinata: "Signorina, complimenti! Le avrei dato quindici anni!".
Quindici. Stiamo scherzando?

Ho perso il conto delle volte in cui, negli ultimi cinque anni, mi sono sentita rivolgere domande idiote tipo:
"Che scuola fai?"
"Ma sei già maggiorenne?"
"Ma ce l'hai già la patente?" (patèènte, questa va pronunciata con un marcato accento piemontese)
O quando la scorsa estate una cameriera di almeno tre anni più giovane di me si è girata verso mia madre dopo che avevo ordinato una birra per chiedere: "Ma la ragazzina ha già diciotto anni?" Stavolta la risposta della laurea l'ha sfoderata mia madre: "La ragazzina ha già finito la specialistica."
Cameriera dei miei stivali, "ragazzina" lo dici a qualcun altro. Anzi, chiamami pure Dottoressa, va.

Queste frasi mi irritano moltissimo.
C'è chi dice che dovrei sentirmi lusingata. Molto bene, a me queste frasi non fanno sentire lusingata neanche un po'. Non mi viene attribuita un'età minore: mi viene attribuita un'età immatura. Vengono annullati i miei anni dell'università, che sono stati forse i miei anni migliori. Viene annullata un sacco di roba che ho imparato su me stessa negli ultimi anni e questa cosa non mi rende mica tanto felice.

Poi, oggi, ho finalmente sentito una versione di questi soliti commenti che mi ha davvero fatto piacere. Oggi mi sono sentita dire: "A vederti ridere sembri una ragazzina, dal tuo modo di porti, relazionarti, sorridere non ti darei più di vent'anni. Però so che hai finito gli studi, quello è un fattore da tenere in conto, e quindi sicuramente qualche anno in più ce l'hai."
GRAZIE! Grazie per aver tenuto in conto la mia vera storia, i miei anni di università, ciò di cui vado più fiera. Il messaggio era lo stesso: dimostro meno anni, ed è una cosa tutto sommato positiva. Li dimostro, non vuol dire che quegli anni immaturi io li abbia. Per una volta il tentativo di fare un complimento al mio aspetto giovane non ha screditato i miei anni migliori. Finalmente qualcuno è riuscito a formularla nel modo giusto.

E comunque ho passato i venticinque, non si scherza: la strada verso i trenta è in discesa, ora. L'osservatore attento (o il ritrattista di turno) non si fa certo sfuggire quelle rughe d'espressione che segnano che l'età in cui mi si poteva definire una ragazzina è ormai finita. Io, ritrattista di turno, mi ritrovo ogni tanto a lamentarmene, perché comunque le rughe sono una cosa bestiale, sono informazioni che ti porti scritte in faccia tanto eloquenti quanto i lineamenti o il colore degli occhi. Tutto sommato, però, le rughe d'espressione non sono poi così male. Segnano la piega che prende una faccia quando si fanno spesso determinate espressioni. Le mie rughe me le sono provocate quasi tutte sorridendo. A ben vedere, le mie rughe d'espressione non sono altro che il segno più visibile del fatto che negli ultimi anni ho sorriso davvero un sacco e se l'ho fatto è perché oggettivamente mi sono goduta la vita. Per favore, guardate attentamente la mia faccia e vedeteli, quei segni di una vita passata a sorridere. Non datemi diciannove anni: a diciannove anni la vita che faccio da qualche anno a questa parte me la sognavo e non la immaginavo neanche lontanamente. Non eliminate a priori tanti anni che ho trascorso godendomi la vita, per favore. Datemeli tutti.