14.6.12

Guardando da lontano

Il mio piccolo paese, il posto dove sono cresciuta, è in lutto. Pochi giorni fa ha perso uno dei suoi giovani; sono pochi quelli della mia generazione ad essersene già andati. Su facebook ha rimbalzato per due giorni l'invito a partecipare alla cerimonia per dirgli addio, se fossi stata a casa avrei sicuramente presenziato.

Sono almeno quindici anni che avevo perso di vista Luca, vedo le sue foto ora nei vari articoli dedicati alla sua morte e mi rendo conto che se l'avessi incontrato per strada non l'avrei riconosciuto. I miei ricordi di lui risalgono a vent'anni fa: un bambino che giocava con noi dal balcone quando non lo lasciavano scendere in cortile. "Guarda, c'è Luca", e andavamo a parlare con lui da sotto il suo balcone. Mi rendo conto che questo è praticamente l'unico ricordo che ho di lui: il bambino sul balcone. Chissà perché non lo lasciavano mai scendere a giocare con noi? Forse perché era ancora troppo piccolo. Lui, classe '88, era il più piccolo.

Non ho più saputo niente di Luca negli ultimi quindici anni, anche vivendo in un piccolo paese dove si conoscono tutti ci si riesce a perdere di vista, ma se fossi stata a casa sarei andata anch'io a dirgli addio. E invece sono lontana da casa, lontana dal mio piccolo paese, e tutto sommato sono felice perché io dal mio piccolo paese me ne volevo andare, e pure dall'Italia mi volevo allontanare e tutto sommato sono contenta che sia andata così. Però quando succedono queste cose questa lontananza si fa sentire. Quando si cresce in un piccolo paese, per quanto si possa arrivare a odiarlo, non si riuscirà mai a scrollarsi di dosso la sensazione di farne parte nel profondo. Non conoscevo più Luca, ma Luca faceva parte di quella stessa comunità cui io apparterrò per sempre, per quanto lontano mi ostini a scappare. È in quanto membro di quella comunità che oggi mi sembra mi manchi qualcosa, perché sento che sia dovere della comunità stringersi attorno alla famiglia colpita dal lutto per condividere il suo dolore e l'impossibilità di farlo mi fa sentire che oggi mi manchi qualcosa. L'impossibilità di far parte della comunità che oggi ha detto addio a uno dei suoi giovani un po' mi fa soffrire. È uno di quei momenti in cui riesci a mettere a fuoco certe cose solo guardandole da lontano.

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